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Filiera corta alimentare: vantaggi per produttori e consumatori

La filiera corta alimentare riduce le distanze tra produttore e consumatore, valorizzando la qualità dei prodotti, sostenendo il territorio e promuovendo un'alimentazione più sostenibile e trasparente.

La filiera corta rappresenta un modello di produzione e distribuzione che accorcia le distanze tra produttore e consumatore, favorendo un rapporto diretto e trasparente. Tale tipologia di approccio diminuisce l'impatto ambientale grazie a minori trasporti e un consumo più sostenibile delle risorse. Inoltre, limita il numero di intermediari, garantendo una maggiore tracciabilità dei prodotti e supportando le economie locali.

La connessione diretta tra chi produce e chi acquista rafforza la fiducia, valorizzando la qualità e l'origine degli alimenti. Scegliere la filiera corta significa sostenere una visione dell’alimentazione più consapevole, autentica e rispettosa del territorio.

Filiera corta e lunga: le differenze

La principale differenza tra filiera corta e filiera lunga risiede nella distanza tra produttore e consumatore e nel numero di intermediari coinvolti. Nella filiera corta, i prodotti passano direttamente dal produttore al cliente o tramite pochissimi passaggi, garantendo freschezza, qualità e una maggiore trasparenza sull’origine e il metodo di produzione. Questo modello riduce i costi legati alla logistica e all’intermediazione, contribuendo a valorizzare i piccoli produttori e a incentivare la sostenibilità ambientale grazie a una minore impronta di carbonio.

La filiera lunga, al contrario, include numerosi passaggi intermedi come grossisti, distributori e punti vendita. Questo sistema è più adatto alla produzione su larga scala e alla distribuzione di massa, ma può comportare una perdita di tracciabilità e una distanza maggiore tra produttore e consumatore. Inoltre, i prodotti della filiera lunga possono subire trattamenti per prolungarne la conservazione, compromettendo in parte la freschezza.

Scegliere tra filiera corta e lunga dipende dalle esigenze del consumatore e dal contesto produttivo, ma è chiaro che la filiera corta rappresenta una scelta più sostenibile e locale.

Alimenti a km zero e filiera corta

L’associazione tra "alimenti a km zero" e "filiera corta" è molto comune tuttavia bisogna fare delle opportune distinzioni. 

Gli alimenti a km zero si distinguono per la loro origine locale, ossia prodotti coltivati o trasformati vicino al luogo di consumo, riducendo al minimo il trasporto e l'impatto ambientale. La filiera corta, invece, si concentra sul numero limitato di intermediari tra produttore e consumatore, garantendo trasparenza e freschezza. Un alimento a km zero può essere parte di una filiera corta, ma non sempre i due concetti coincidono. 

Ciò che accomuna la filiera corta ed i prodotti alimentari a chilometro zero è che entrambi promuovono sostenibilità, valorizzazione del territorio e un rapporto più diretto con i produttori.

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